IL CULTO E L'ANTICULTO DEL NUMERO
In primis, i negazionisti e gli
ideatori di Fake news sono particolarmente attenti ai numeri.
Si sa che il ricorso al numero, al dato
cosiddetto oggettivo, ha una forte componente persuasiva e vale più
dell'auctoritas.
Anzi, direi che in termini generali, è
l'elemento più efficace in termini persuasivi.
Purtroppo, anche i numeri (e come
vedremo le statistiche) si prestano a facilissime manipolazioni.
Quando i numeri sono contro la nostra
tesi, vanno smontati: o non corrispondono al vero (v. il Grande
complotto dell'informazione) perché chi ha fornito i dati non è
fidedegno o il dato numerico è approssimativo e QUINDI è falso.
Quando, al contrario, i numeri
corroborano la nostra opinione, sono assolutamente veri e chi li
vuole negare è in mala fede.
Insomma, se non si può eliminare il
numero, si ricorre allora all'argumentum ad personam
(http://www.argomentare.it/strumenti/fallacie/personam.htm) che è la
via più semplice per sfuggire alle argomentazioni di tipo numerico.
Purtroppo, i numeri, come le
statistiche sono un campo scivolossimo, in particolare quando hanno a
che fare con le umane cose. Sono soggetti a generalizzazione (v.
Generalizzazione) o vengono visti come dati scollegati tra di loro,
privi di relazione o temporale o causale.
Gli storici si sbertucciano spesso
sulla quantificazione dei fenomeni storici (e l'attenzione dei numeri
dei morti è spesso un esercizio sadico su cui sbertucciarsi), ma il
buon senso ci dice che il margine di errore c'è sempre. Così come
per la Geografia è impossibile creare una mappa perfettamente
aderente al territorio analizzato, così per la Storia la
deperibilità dei documenti e i limiti insiti nella scienza storica
(che opera selezioni mirate della documentazione) impediscono analisi
millimetricamente perfette.
Si parla di sei milioni di ebrei
sterminati? Basta dimostrare che siano stati un po' di meno, anche
uno di meno, per poter poi negare l'esistenza dell'Olocausto.
Ovviamente ammettere che un numero è
impreciso o è difficilmente calcolabile non vuol dire che
quest'ultimo sia falso, non vuol dire che i numeri non esistano, vuol
solo indicare che, a fronte di realtà complesse, la quantificazione
precisa non è possibile, ma tale ragionamento va contro all'opinione
comune che vuole i numeri come dati oggettivi e indiscutibili.
E la scienza, figuriamoci quella che
opera coi numeri, non sbaglia mai.
arz62
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