IL GRANDE COMPLOTTO
Il negazionismo nasce dalla paura della
Storia. La Storia, che ha capacità interne per autoemendarsi, non
dovrebbe dare giudizi, si dice, ma fornire materiale per formularli.
E la paura più grande dei negazionisti
era quello di essere giudicati per quel che erano e sono: fanatici
sostenitori del regime nazista quello morto (ma non sepolto) nel
bunker berlinese.
Se la Storia non piace, va manipolata e
negata.
Poiché l'elemento più fastidioso che
rende asfittica e mefitica ogni riproposizione del nazismo erano i
lager dotati di camere a gas, ecco che l'attenzione degli “storici”
negazionisti si è focalizzata lì. Negare lo Zyklon B è stata la
loro fissazione: eliminare il gas avrebbe reso più respirabile il
nazismo.
In Italia, pur in mi minore, si è
fatto di tutto per minimizzare l'adesione del Fascismo alla politica
razziale hitleriana.
Eliminata la “macula” si è pensato
di rendere l'occhio del Fascismo lungimirante.(E i nostalgici di Lui
su FB, sbattendo continuamente contro gli spigoli di ciò che è
avvenuto e inanellando, ad arte, falsi storici evidentissimi
cinguettano: “Ah, allora i treni arrivavano in orario! Signora mia,
vuol mettere che Lui ha inventato la Pensione!” and so on,
sorvolando ovviamente sugli anni di guerra e sul sangue versato dagli
Italiani in nome di una politica ottusa e pervicacemente portata al
disastro storico e umano).
Ritroniamo al punto relativo al Grande
Complotto. Ovviamente per permettere questo barbatrucco da quattro
soldi che trasforma le vittime in carnefici e i carnefici in povere
vittime, bisognava convincere il lettore che la Storia era stata
manipolata, che dietro alla Storia ci fosse un Grande Complotto. Non
è difficile: il lettore è sempre un po' ingenuo e, se ha comprato
il libro, tende a “sospendere il giudizio” per seguire il filo
logico dell'autore, anche se logico non è.
Nulla di nuovo sotto il sole: la
falsificazione della storia è elemento intrinseco dei regimi
totalitari, non si chiamerebbero così, d'altronde, e Hitler stesso
aveva impostato parte della sua propaganda sulla teoria del grande
complotto ebraico che si basava sui falsissimi “Protocolli dei savi
di Sion” e Stalin cancellava, prima dell'invenzione di Photoshop, dalle fotografie i suoi
avversari politici eliminati durante le frequenti “purghe”!
Permettetemi una piccola digressione,
anche se in realtà è una variazione sul tema: ho una forte allergia
nei confronti di coloro che scrivono le cosiddette “controstorie”.
In genere, non sempre, d'accordo, ma
frequentemente, dietro a queste rivisitazioni storiche c'è un
intento fortemente reazionario.
Chi scrive controstorie, insomma, è
spesso, involontariamente, un cuginetto meno feroce dei negazionisti
perché parte anche lui dalla premessa del Grande complotto.
E' naturale che lo storico che disvela
una realtà nascosta e “nuova” si senta il precursore di una
nuova visione del mondo, ma la ricerca storica, quella seria, va per
passi piccolissimi e in punta di piedi.
Gli autori di controstoria (che spesso
non sono storici di professione tra l'altro) amano al contrario il
palcoscenico e le urla scomposte per timore di non far arrivare la
propria voce in fondo al teatro.
E le urla scomposte, in genere, sono
generate dal Grande Complotto ordito contro di loro.
Visto che si tratta di “teatro”, teatralizzo.
Frignano dal palco: “Non mi ascoltano
perché c'è una lobby che ha tutto l'interesse a tenere nascosto
quello che ho scoperto! I membri di questa lobby hanno fatto di tutto per
tagliarmi la strada! Non ho avuto incarichi di prestigio
all'Università e ho imparato tutto all'Università della Vita perché
quei cattivoni sapevano che non la pensavo come loro. Pubblico solo
con i piccoli editori perché la lobby controlla tutto ciò che viene stampato e l'editoria è in mano loro!
Solo io ho avuto il coraggio di affrontarli! Fidatevi! Diranno di me
di tutto: che sono ignorante, che trascuro le fonti, che non sono uno
storico serio. Tutte falsità! Sveglia!”
Be' con l' “Università della Vita”
e lo “Sveglia!” finale mi sono scoperto.
Sto prendendo per i fondelli non solo i
“controstorici”, ma anche i molti italiani, e sono ormai quasi la
maggioranza, pronti ad appoggiare ogni teoria balenga sulla piazza:
dalle cure Di Bella ai terrapiattisti e a coloro che
non credono al fatto che l'uomo sia arrivato sulla Luna.
Dietro a ogni loro discorso, e direi
che è la cartina da tornasole per riconoscerli, c'è sempre una
forza che si oppone strenuamente al disvelamento della Verità di cui
sono vittime gli ignari cittadini (v.VITTIMISMO) : Stati Uniti, Big Pharma, CIA, Unione Sovietica, KGB, Comunisti, Ebrei, Soros, il Grande
Vecchio, completate, anzi “complottate” voi il lungo elenco.
Intendiamoci: la Storia ci insegna che
dietro ad alcuni tragici fatti storici ci sono state azioni
volontarie (nascoste ai più) da parte di singoli e di organizzazioni
che spesso non hanno agito alla luce del sole. E di certi avvenimenti ne
abbiamo avuto contezza molto più in là. Ci sono proprio gli
storici, quelli seri che respirano la polvere degli archivi, dietro a
questi disvelamenti e il loro lavoro è difficile: i puzzoni della
Storia e i loro Servizi Segreti e/o Deviati lasciano pochi documenti
e spesso eliminano i testimoni.
Qui si sta parlando d'altro: intendo
stigmatizzare l'atteggiamento di chi vede dietro ad ogni fenomeno
storico un'entità “malvagia” che opera alle sue spalle, quando
spesso ci sono concause e non solo cause riconducibili ad un'unica
volontà malefica.
Cito, in merito, Valentina Pisanty che
si è occupata proprio del negazionismo dal punto di vista
linguistico (e logico). Nel suo “L'irritante questione delle camere
a gas” scrive:
“ La teoria della
cospirazione è una versione aggiornata del teismo che si ritrova,
ad esempio, in Omero. Questo approccio interpretativo rifiuta il
concetto di casualità come fattore preponderante nell'esperienza
umana, e tende a far risalire ogni evento a una volontà precisa da
parte di un artefice nascosto”.
Come si vede, coloro che si affidano al
Grande Complotto non si fidano del concetto di casualità (v. LA
NEGAZIONE DELLA CASUALITA') per ingarbugliarsi la testa in una
spiegazione che ha più che fare col pensiero magico che con la
realtà.
Chi glielo fa notare, però, viene
considerato un po' gnucco...Tant'è che si deve svegliare.
“Svegliaaaa!”
Peccato che il pensiero dormiente sia
il loro.
arz62
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