martedì 7 agosto 2018

Gli avvelenatori di pozzi (parte settima)


IL GRANDE COMPLOTTO

Il negazionismo nasce dalla paura della Storia. La Storia, che ha capacità interne per autoemendarsi, non dovrebbe dare giudizi, si dice, ma fornire materiale per formularli.
E la paura più grande dei negazionisti era quello di essere giudicati per quel che erano e sono: fanatici sostenitori del regime nazista quello morto (ma non sepolto) nel bunker berlinese.
Se la Storia non piace, va manipolata e negata.
Poiché l'elemento più fastidioso che rende asfittica e mefitica ogni riproposizione del nazismo erano i lager dotati di camere a gas, ecco che l'attenzione degli “storici” negazionisti si è focalizzata lì. Negare lo Zyklon B è stata la loro fissazione: eliminare il gas avrebbe reso più respirabile il nazismo.
In Italia, pur in mi minore, si è fatto di tutto per minimizzare l'adesione del Fascismo alla politica razziale hitleriana.
Eliminata la “macula” si è pensato di rendere l'occhio del Fascismo lungimirante.(E i nostalgici di Lui su FB, sbattendo continuamente contro gli spigoli di ciò che è avvenuto e inanellando, ad arte, falsi storici evidentissimi cinguettano: “Ah, allora i treni arrivavano in orario! Signora mia, vuol mettere che Lui ha inventato la Pensione!” and so on, sorvolando ovviamente sugli anni di guerra e sul sangue versato dagli Italiani in nome di una politica ottusa e pervicacemente portata al disastro storico e umano).
Ritroniamo al punto relativo al Grande Complotto. Ovviamente per permettere questo barbatrucco da quattro soldi che trasforma le vittime in carnefici e i carnefici in povere vittime, bisognava convincere il lettore che la Storia era stata manipolata, che dietro alla Storia ci fosse un Grande Complotto. Non è difficile: il lettore è sempre un po' ingenuo e, se ha comprato il libro, tende a “sospendere il giudizio” per seguire il filo logico dell'autore, anche se logico non è.
Nulla di nuovo sotto il sole: la falsificazione della storia è elemento intrinseco dei regimi totalitari, non si chiamerebbero così, d'altronde, e Hitler stesso aveva impostato parte della sua propaganda sulla teoria del grande complotto ebraico che si basava sui falsissimi “Protocolli dei savi di Sion” e Stalin cancellava, prima dell'invenzione di Photoshop, dalle fotografie  i suoi avversari politici eliminati durante le frequenti “purghe”!

Permettetemi una piccola digressione, anche se in realtà è una variazione sul tema: ho una forte allergia nei confronti di coloro che scrivono le cosiddette “controstorie”.
In genere, non sempre, d'accordo, ma frequentemente, dietro a queste rivisitazioni storiche c'è un intento fortemente reazionario.
Chi scrive controstorie, insomma, è spesso, involontariamente, un cuginetto meno feroce dei negazionisti perché parte anche lui dalla premessa del Grande complotto.
E' naturale che lo storico che disvela una realtà nascosta e “nuova” si senta il precursore di una nuova visione del mondo, ma la ricerca storica, quella seria, va per passi piccolissimi e in punta di piedi.
Gli autori di controstoria (che spesso non sono storici di professione tra l'altro) amano al contrario il palcoscenico e le urla scomposte per timore di non far arrivare la propria voce in fondo al teatro.
E le urla scomposte, in genere, sono generate dal Grande Complotto ordito contro di loro.
Visto che si tratta di “teatro”, teatralizzo.
Frignano dal palco: “Non mi ascoltano perché c'è una lobby che ha tutto l'interesse a tenere nascosto quello che ho scoperto! I membri di questa lobby hanno fatto di tutto per tagliarmi la strada! Non ho avuto incarichi di prestigio all'Università e ho imparato tutto all'Università della Vita perché quei cattivoni sapevano che non la pensavo come loro. Pubblico solo con i piccoli editori perché la lobby controlla tutto ciò che viene stampato e l'editoria è in mano loro! Solo io ho avuto il coraggio di affrontarli! Fidatevi! Diranno di me di tutto: che sono ignorante, che trascuro le fonti, che non sono uno storico serio. Tutte falsità! Sveglia!”
Be' con l' “Università della Vita” e lo “Sveglia!” finale mi sono scoperto.
Sto prendendo per i fondelli non solo i “controstorici”, ma anche i molti italiani, e sono ormai quasi la maggioranza, pronti ad appoggiare ogni teoria balenga sulla piazza: dalle cure Di Bella ai terrapiattisti e a coloro che non credono al fatto che l'uomo sia arrivato sulla Luna.
Dietro a ogni loro discorso, e direi che è la cartina da tornasole per riconoscerli, c'è sempre una forza che si oppone strenuamente al disvelamento della Verità di cui sono vittime gli ignari cittadini (v.VITTIMISMO) : Stati Uniti, Big Pharma, CIA, Unione Sovietica, KGB, Comunisti, Ebrei, Soros, il Grande Vecchio, completate, anzi “complottate” voi il lungo elenco.
Intendiamoci: la Storia ci insegna che dietro ad alcuni tragici fatti storici ci sono state azioni volontarie (nascoste ai più) da parte di singoli e di organizzazioni che spesso non hanno agito alla luce del sole. E di certi avvenimenti ne abbiamo avuto contezza molto più in là. Ci sono proprio gli storici, quelli seri che respirano la polvere degli archivi, dietro a questi disvelamenti e il loro lavoro è difficile: i puzzoni della Storia e i loro Servizi Segreti e/o Deviati lasciano pochi documenti e spesso eliminano i testimoni.
Qui si sta parlando d'altro: intendo stigmatizzare l'atteggiamento di chi vede dietro ad ogni fenomeno storico un'entità “malvagia” che opera alle sue spalle, quando spesso ci sono concause e non solo cause riconducibili ad un'unica volontà malefica.
Cito, in merito, Valentina Pisanty che si è occupata proprio del negazionismo dal punto di vista linguistico (e logico). Nel suo “L'irritante questione delle camere a gas” scrive:

“ La teoria della cospirazione è una versione aggiornata del teismo che si ritrova, ad esempio, in Omero. Questo approccio interpretativo rifiuta il concetto di casualità come fattore preponderante nell'esperienza umana, e tende a far risalire ogni evento a una volontà precisa da parte di un artefice nascosto”.

Come si vede, coloro che si affidano al Grande Complotto non si fidano del concetto di casualità (v. LA NEGAZIONE DELLA CASUALITA') per ingarbugliarsi la testa in una spiegazione che ha più che fare col pensiero magico che con la realtà.
Chi glielo fa notare, però, viene considerato un po' gnucco...Tant'è che si deve svegliare. “Svegliaaaa!”
Peccato che il pensiero dormiente sia il loro.

arz62

Nessun commento:

Posta un commento

Translate