sabato 25 agosto 2018

Minacce.


Il fenomeno è abbastanza nuovo. Non perché non esistesse prima, ma perché ora Internet ne amplifica la frequenza.
Se un tempo, per strada, qualche balengo mi avesse fermato per strada e mi avesse minacciato: “Vengo a prenderti a casa e ti spacco la faccia”, avrei potuto contare sulla comprensione del Carabiniere che, costretto a stendere il verbale di denuncia, avrebbe detto: “Non le posso dare una scorta, ma chiamerò il personaggino che l'ha minacciato e gli farò presente i rischi della sua condotta. Non servirà a molto, ma almeno gli metteremo un po' di paura”.
Ecco, mi sarei chiuso in casa lo stesso, ma avrei potuto contare sulla blanda difesa di uno Stato di Diritto.
Purtroppo, le cose sono cambiate: le minacce via Internet si sono propagate viralmente.
Il docente universitario che ha denunciato il linguaggio, a suo avviso, razzista di una Capotreno è stato inondato di minacce di ogni tipo. Ed il nostro (uso l'aggettivo possessivo nostro perché lo è di fatto) Ministro degli Interni ha pensato bene di fomentare i suoi adepti ad inisistere. Il docente è uno stronzo e va punito. Minacciate pure. E il fosso è stato saltato.
Nel mio piccolo, le minacce sono arrivate a persone che mi sono vicine.
E la minaccia non è stata solo telematica. E' stata diretta.
Ora Natalia Aspesi per essersi esposta sul caso di Asia Argento è stata oggetto di minacce.
Un deputato leghista minaccia i Magistrati di andarli a prendere nelle loro case.
Sembra che abbia fatto marcia indietro, ma dal suo partito di riferimento non ho visto nessuna censura.
Insomma, se ora qualcuno denunciasse alle Forze dell'Ordine una minaccia di qualsiasi tipo, otterrà, nella migliore delle ipotesi, una risposta di questo tipo: “Sa, le minacce sono così frequenti che non possiamo intervenire. E' un fenomeno talmente allargato che non è perseguibile. L'organico è quello che è. Ci sono reati che ormai sono fuori dal nostro controllo: il furto di biciclette, i furti nelle auto, nelle case, le spaccate nei negozi, le minacce ai cittadini...” Insomma, neanche una telefonatina, un rabbuffo, una convocazione in caserma. Ci si chiude in casa. Senza contare sulla blanda protezione di nessuno.
Lo so di prestare il fianco ad una delle abusatissime argomentazioni leghiste: se c'è un reato (per loro di un extracomunitario, of course, perché gli italiani non ci pensano proprio), questo non sarà punito. Ovviamente, perché l'antistatalismo è più forte che mai, Dextra imperante, nulla si farà per ampliare l'organico e per gratificare economicamente le Forze dell'Ordine che hanno un compito non sempre facile. Anzi: la benzina per le Gazzelle verrà ulteriormente razionata e correre per le strade senza combustibile quando i Leoni della Malavita sono pimpantissimi è un bel problema.
Evidentemente, oggi, in senso lato, abbiamo raggiunto una parità giuridica: neppure i reati di italianissimi italiani che minacciano fisicamente i loro compatrioti saranno puniti.
Una strana applicazione dell'articolo 3 della Costituzione.
Ed il bello che al Potere ora c'è la Destra, quella che si fregiava del motto: “Legge e Ordine”, più poteri alla Polizia e più armi nelle mani dei cittadini. ;-)

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