Il fenomeno è abbastanza nuovo. Non
perché non esistesse prima, ma perché ora Internet ne amplifica la
frequenza.
Se un tempo, per strada, qualche
balengo mi avesse fermato per strada e mi avesse minacciato: “Vengo
a prenderti a casa e ti spacco la faccia”, avrei potuto contare
sulla comprensione del Carabiniere che, costretto a stendere il
verbale di denuncia, avrebbe detto: “Non le posso dare una scorta, ma chiamerò
il personaggino che l'ha minacciato e gli farò presente i rischi
della sua condotta. Non servirà a molto, ma almeno gli metteremo un
po' di paura”.
Ecco, mi sarei chiuso in casa lo
stesso, ma avrei potuto contare sulla blanda difesa di uno Stato di
Diritto.
Purtroppo, le cose sono cambiate: le
minacce via Internet si sono propagate viralmente.
Il docente universitario che ha
denunciato il linguaggio, a suo avviso, razzista di una Capotreno è
stato inondato di minacce di ogni tipo. Ed il nostro (uso l'aggettivo possessivo nostro
perché lo è di fatto) Ministro degli Interni ha pensato bene di
fomentare i suoi adepti ad inisistere. Il docente è uno stronzo e va
punito. Minacciate pure. E il fosso è stato saltato.
Nel mio piccolo, le minacce sono
arrivate a persone che mi sono vicine.
E la minaccia non è stata solo
telematica. E' stata diretta.
Ora Natalia Aspesi per essersi esposta
sul caso di Asia Argento è stata oggetto di minacce.
Un deputato leghista minaccia i
Magistrati di andarli a prendere nelle loro case.
Sembra che abbia fatto marcia indietro,
ma dal suo partito di riferimento non ho visto nessuna censura.
Insomma, se ora qualcuno denunciasse alle
Forze dell'Ordine una minaccia di qualsiasi tipo, otterrà, nella
migliore delle ipotesi, una risposta di questo tipo: “Sa, le
minacce sono così frequenti che non possiamo intervenire. E' un
fenomeno talmente allargato che non è perseguibile. L'organico è
quello che è. Ci sono reati che ormai sono fuori dal nostro
controllo: il furto di biciclette, i furti nelle auto, nelle case, le spaccate
nei negozi, le minacce ai cittadini...” Insomma, neanche una telefonatina, un rabbuffo, una convocazione in caserma. Ci si chiude in casa. Senza contare sulla blanda protezione di nessuno.
Lo so di prestare il fianco ad una
delle abusatissime argomentazioni leghiste: se c'è un reato (per loro di un
extracomunitario, of course, perché gli italiani non ci pensano proprio), questo non sarà punito. Ovviamente,
perché l'antistatalismo è più forte che mai, Dextra imperante, nulla si farà per
ampliare l'organico e per gratificare economicamente le Forze
dell'Ordine che hanno un compito non sempre facile. Anzi: la benzina per le Gazzelle verrà ulteriormente
razionata e correre per le strade senza combustibile quando i Leoni della
Malavita sono pimpantissimi è un bel problema.
Evidentemente, oggi, in senso lato,
abbiamo raggiunto una parità giuridica: neppure i reati di
italianissimi italiani che minacciano fisicamente i loro compatrioti
saranno puniti.
Una strana applicazione dell'articolo 3
della Costituzione.
Ed il bello che al Potere ora c'è la
Destra, quella che si fregiava del motto: “Legge e Ordine”, più
poteri alla Polizia e più armi nelle mani dei cittadini. ;-)
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