giovedì 9 agosto 2018

Lettera ad un'amica. Del motivo per cui è inopportuno seguire i politici di cui non approviamo le scelte politiche e che utilizzano i Social Media con scienza e incoscienza.



Cara *****,
mi spiace dissentire. Hai scritto che intendi seguire come “follower” Matteo Salvini.
So che la curiosità sociologica ci muove così come agli albori di Internet funzionò (e funziona) il porno per molti maschietti. ;-)
Matteo Salvini sa fare il suo mestiere e utilizza in modo scaltro i social media. Si tratta di una nuova forma di “totalitarismo” (ovviamente sto utilizzando un'iperbole ironica): vuole riempire la nostra vita privata col proprio faccione. E ci sta riuscendo alla grande.
Per cui ci dobbiamo sorbire Salvini davanti al fritto misto e con in mano il mojito o mentre percula un povero cristo che è in ambulanza per raccogliere due applausi dei suoi.
Fosse una nostra scelta, passi, ma se la scelta è dettata da un algoritmo, no.
Sia chiaro che nessuno sfugge al meccanismo: la curiosità fa sì che la comunicazione politica funzioni, ed è un'immagine che uso spesso, come gli specchi contrapposti dei vecchi barbieri che lavoravano in ambienti angusti: amplifica l'effetto creando illusorie grandezze.
Ecco il motivo per cui recentemente ho recentemente cancellato molti miei amici su FB. Sono ancora tali e ho già chiesto scusa per la decisione. Non interagivano, però, con me (e non è un obbligo), e seguivano, spesso, presumo, obtorto collo, i miei mal di pancia disegnati e scritti.
Non volevo veramente invadere il loro spazio.
Anche perché percepivo (ma non potevo saperlo di sicuro: erano muti) che non la pensavano come me.
Cerchiamo di capirci: il mio non è un invito a chiuderci nelle camerette chiuse con i nostri compagnucci per raccontarci quanto siamo intelligenti e buoni. Ho molti amici, parenti e conoscenti che dissentono da quello che dico (sono per esempio apertamente di Destra), ma interagiscono, si incazzano, mi mandano a quel paese e, probabilmente, pensano in cuor loro che io sia un coglione.
Va, be', ma mi conoscono o meglio mi riconoscono come interlocutore se sono conoscenti, spesso mi vogliono persino un po' bene e mi perdonano il fatto che vada a occupare la loro cameretta, magari mettendo i piedi sul tavolo e usando il loro bidet come portacenere (anche se ho smesso di fumare;-))
Purtroppo, altri, involontariamente, non interagendo con me, facevano interagire gli algoritmi di Facebook: per cui, seguendo determinati siti e determinati uomini politici, riempivano la mia bacheca di Fake News, comprese quelle più disgustosamente propagandistiche, e, nel caso specifico, del faccione di Salvini.  E non avevo sull'altro piatto della bilancia la loro voce.
Sicuramente, a mia volta, commentando criticamente ogni sua uscita, poiché davanti al piatto ricco mi ci ficco, ho contribuito anch'io (e paradossalmente lo sto facendo anche adesso) ad allargare lo tsunami comunicativo, favorendo chi, per varie ragioni, non raccoglie la mia simpatia politica (umanamente lo ritengo un guitto furbetto, ma estremamente pericoloso perché sta maneggiando materiale che prima o poi può esplodergli tra le mani: sto parlando dell'intolleranza, non di C4).
Ti invito gentilmente, dunque, a esercitare la tua curiosità sociologica per un tempo limitato nei suoi confronti perché è assai più bello parlare con te che parlare di Lui.
Bisogna, insomma, sfuggire, in qualche modo, a quel meccanismo perverso che ci porta a commentare compulsivamente ogni rutto quotidiano come recita al punto 3 del suo bel decalogo un cantautore e scrittore che ammiro molto, Gianfranco Manfredi: bisogna evitare “...L'argomento del giorno, qualunque argomento, qualunque sia il giorno”. Tuo Stefano

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