Mi scuso per l'abbondanza di materiale
pubblicato riguardante l'inizio della scuola in questo periodo.
In genere preferisco parlare d'altro,
ma troppo ghiotta è l'occasione per l'Umorista che è in me di
osservare come alcuni meccanismi che la vedono protagonista siano
sempre gli stessi di anno in anno e come, anche in questo momento
tragico, si ripropongano tali e quali.
Come al solito, vestirò anche i panni
della Cassandra inascoltata.
Ecco la successione degli atti passati,
attuali e futuri della pandemia in questa tragicommedia.
PROLOGO-
Esternazione del Ministro contro i
Sindacati: se la scuola non riapre è per colpa loro. Ci mettono i
bastoni tra le rotelle dei banchi!
Borbottio di sottofondo del Coro social
e asocial: “Ah, questi insegnanti che, dopo tre mesi di vacanza che
sono poi diventati sei si fanno proteggere dai Sindacati che sono
d'intralcio a una sana Dittatura delle élite come diceva quel buon
uomo di Licio Gelli! Ah, i bei tempi quando non c'era l'Euro e c'era
la P2!”.
ATTO PRIMO-
Diffusione della Fake news sui
rapimenti dei bambini nelle scuole sui social: i bambini con la
febbre verranno condotti forzatamente e all'insaputa dei genitori
allo 'spedale e, se i tamponi saranno negativi, verranno loro
riconsegnati solo dietro riscatto.
Borbottio indignato di sottofondo del
Coro social e asocial: “Insegnanti, non avrete i nostri figli! Mai
e poi mai! Bibbianisti Satanisti! Non siamo mica a Sparta!”
ATTO SECONDO-
Articolone sul Corriere: gli insegnanti
non si sottopongono al test sierologico.
Chi si occupa dei titoli per amor di
sintesi dimentica che il test è per scelta del Governo “volontario”
e che lo screening è iniziato da pochi giorni con alcuni medici di
base che non si sono resi disponibili e con prenotazioni nelle
Aziende Sanitarie rese difficili dall'eccesso di richiesta .
I medici di base che partecipano allo
screening stanno accendendo il cero sull'altare di Asclepio perché
il Dio interceda in modo tale che gli insegnanti non si presentino
tutti.
Borbottio di sottofondo del Coro social
e asocial: “Maledetti insegnanti, non hanno senso civico! Rischiano
di infettare i nostri bambini! Cattivi maestri, cattive maestre. E
cattivo anche il DS!Non parliamo dell'Azzolina!”
ATTO TERZO-
Nuovo articolone sul Corriere: gli
insegnanti non vogliono andare a scuola.
Chi si occupa dei titoli per amor di
sintesi si dimentica di dire che chiede l'esenzione per il rientro
chi ha qualche patologia certificata che va dal tumore a
problematiche immunitarie di vario genere.
Borbottio insofferente di sottofondo
del Coro social e asocial: “Maledetti insegnanti, dovrebbero
licenziarli tutti! Ah, se fossero nel privato! Noi quelli che hanno
le patologie tumorali li finiamo con un colpo e il proiettile lo
facciamo pagare alla famiglia! Non siamo mica in Cina qui, eh!”
ATTO QUARTO-Aumento della contagiosità
dopo i primi giorni di apertura delle scuole. Il quadro futuro è
“imprevedibile” a parere degli esperti, il che significa che le
leggi deterministiche della scienza vanno a pallino e la Dea Fortuna
, Bona o Mala che sia, ci metterà lo zampino.
Gli insegnanti chiederanno di essere
forniti di mascherina con lo “smile” stampato. Sconsigliabile
fornirli di mascherina trasparente per far trasparire il loro stato
d'animo.
Borbottio insofferente di sottofondo
del Coro social e asocial:
Ipotesi 1:“Oh, cazzo! Si vede che gli
insegnanti non sono stati attenti! Chiameremo i nostri avvocati”
Ipotesi 2: “Vedi questi insegnanti?
Volevano stare a casa e allora hanno permesso che il virus si
diffondesse per fare i loro porci comodi! Monatti! (in Veneto
“Mona”)”
ATTO QUINTO - Qualche docente su di età
schiatterà.
Borbottio preoccupato di sottofondo del
Coro social e asocial: “Chiudere la scuola? Ma siamo pazzi? Si
ferma tutto! L'economia andrà a rotoli! E come lo tengo a casa il
bambino? Ci sono tanti docenti giovani! Sì! Sì! Rottamazione!
Cambio generazionale!”
ESODO- Qualche bambino schiatterà.
Breve pianto del Coro se il figlio non
è dei coreuti.
Distribuzione di fazzolettini “Tempo al tempo”.
Articolo del Corrierone: “Ma ci sono
anche bambini che muoiono di leucemia, eh! Zangrillo docet!”
Mesto borbottio di sottofondo del Coro
social e asocial: “Io, comunque, mio figlio a scuola non lo mando!
Lo preferisco ignorante, ma vivo!”.
Sì, come molti italiani che, in questi
tristi frangenti, sono vivi ma senza mostrar segno di avere una
qualsivoglia attività cerebrale.
Il cuore, però, batte. Forte. E a destra.